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Florentijn Hofman: “Le dimensioni contano”

"Paperella di gomma", 2007-2009. Gonfiabile, galleggiante e generatore, 10x11x13 m. Spazi pubblici a Osaka, Auckland, Hasselt, St.Nazaire, San Paolo, Elst, Rotterdam, Amsterdam, Nurberg, Wassenaar.

Esagera sempre Florentijn Hofman con le sue opere. Gli Inglesi dicono che le sue opere sono “larger than life” (come Yan Pei-Ming): “esagerate”, ma, letteralmente, “più grandi della vita”, che trascendono le possibilità del singolo. E forse varrebbe la pena di soffermarsi su questo secondo significato “etimologico”, piuttosto che sul primo, calcando, cioè, la mano sul significato umano profondo più che sulla provocazione dell’opera di Hofman.

La provocazione, infatti, per gli artisti è sempre e solo stato un modo di richiamare un’attenzione che non avrebbero altrimenti ottenuto, spesso non perchè non se la meritassero, ma solo perchè il mondo è sempre occupato a fare altro piuttosto che a riflettere su se stesso (v. anche l’articolo su Cattelan).

Con un approccio divertente, Hofman ci mostra tutta la stupidità del mondo moderno, che politicamente non riesce ad abbattere delle frontiere ormai inesistenti, che addirittura una paperella da bagno di 12 metri riesce a valicare, esprimendosi con un linguaggio assolutamente universale, rivolgendosi ad un comune bacino culturale, dall’Olanda al Giappone al Brasile. Con altre opere Hofman ci induce a riflettere sullo spreco che si produce nell’abbattere dei vecchi palazzi a Rotterdam, perchè ormai sono demodè, quando, dipingendoli di azzurro shock, diventano l’opera d’arte più fotografata della città (Beukelsblauw, 2004-2006).

Hofman, insomma, ci fa uscire dalla prospettiva dell’orticello di Candido, che “lavora senza ragionare” (Voltaire): con opere come Yellow street, 2003 unisce diversi destini individuali, riconcentra l’attenzione sulla strada, che dovrebbe essere luogo di aggregazione e non solo di passaggio, di comunicazione e non di isolamento in stupide ed inquinanti automobili, di scambio culturale, di sperimentazione. Con Musk Rat, 2004 ironizza sul provincialismo che colpisce i Paesi Bassi, in cui ci fu una mobilitazione di massa contro il topo muschiato, che divenne il nemico n°1 della popolazione, dimentica di tutti i seri problemi del mondo contemporaneo. Per arrivare, poi, al divertentissimo Courier Cars, 2003-2007, in cui Hofman ha dipinto un van di sua proprietà come se fosse un corriere DHL, e per quattro anni, senza prendere una sola multa, ha iniziato a fare ciò che fanno regolarmente i corrieri: parcheggiare in seconda fila, sulle strisce, passare nelle zone pedonali, del tutto impunito, dimostrando che è dalla base, dalla nostra quotidianità, che si alimenta la serenità della convivenza civile, che non può che fondarsi su dei valori etici, anche nel loro piccolo, condivisi da tutti. Continua a leggere

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